Nuova Riveduta:

Giudici 16:13

Dalila disse a Sansone: «Fino ad ora tu mi hai beffata e mi hai detto delle bugie; dimmi con che ti si potrebbe legare». Egli le rispose: «Se tesserai le sette trecce del mio capo con il tuo telaio».

C.E.I.:

Giudici 16:13

Poi Dalila disse a Sansone: «Ancora ti sei burlato di me e mi hai detto menzogne; spiegami come ti si potrebbe legare». Le rispose: «Se tu tessessi le sette trecce della mia testa nell'ordito e le fissassi con il pettine del telaio, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque».

Nuova Diodati:

Giudici 16:13

Allora Delilah disse a Sansone: «Fino ad ora ti sei preso gioco di me e mi hai raccontato bugie; dimmi con che ti si potrebbe legare». Ed egli le rispose: «Non dovresti che intrecciare le sette trecce del mio capo con l'ordito».

Riveduta 2020:

Giudici 16:13

Delila disse a Sansone: “Fino ad ora tu mi hai beffata e mi hai detto delle bugie; dimmi con che ti si potrebbe legare”. Ed egli le rispose: “Non dovresti che tessere le sette trecce del mio capo con il tuo ordito”.

La Parola è Vita:

Giudici 16:13

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La Parola è Vita
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Riveduta:

Giudici 16:13

Delila disse a Sansone: 'Fino ad ora tu m'hai beffata e m'hai detto delle bugie; dimmi con che ti si potrebbe legare'. Ed egli le rispose: 'Non avresti che da tessere le sette trecce del mio capo col tuo ordìto'.

Ricciotti:

Giudici 16:13

Dalila tornò a dirgli: «Fino a quando mi vorrai tu ingannare e dirmi la falsità? Mostrami con che si deve legarti». Sansone le rispose: «Se tu tessessi sette capelli del mio capo colla trama della tela e poi con un chiodo mi tenessi legato a terra sarei impotente».

Tintori:

Giudici 16:13

E Dalila gli disse: «Fino a quando m'ingannerai colle tue bugie? Dimmi con che dovresti esser legato». E Sansone le rispose: «Se tessi le sette trecce della mia testa, e, avvoltele intorno ad un chiodo le fissi in terra, io sarò impotente».

Martini:

Giudici 16:13

E dissegli di bel nuovo Dalila: Sino a quando m'ingannerai, e dirai bugia? Insegnami con che convenga legarti. Risposele Sansone: Se le sette trecce de' miei capelli tu le tesserai nella tua tela, e attaccatovi un chiodo, lo ficcherai nella terra, io diventerò debole.

Diodati:

Giudici 16:13

Poi Delila gli disse: Tu mi hai beffata fino ad ora, e mi hai dette delle bugie; dichiarami con che tu potresti esser legato. Ed egli le disse: Se tu tessessi le sette ciocche del mio capo ad un subbio.

Commentario abbreviato:

Giudici 16:13

4 Versetti 4-17

Sansone era stato più volte trascinato nei guai e nei pericoli dall'amore per le donne, eppure non volle prendere le dovute precauzioni, ma fu preso di nuovo nella stessa trappola, e questa terza volta gli fu fatale. La licenziosità è una delle cose che portano via il cuore. È una fossa profonda in cui molti sono caduti, ma da cui pochi sono scampati, e quelli per un miracolo di misericordia, con la perdita della reputazione e dell'utilità, di quasi tutto, tranne che della loro anima. L'angoscia della sofferenza è diecimila volte più grande di tutti i piaceri del peccato.

Riferimenti incrociati:

Giudici 16:13

11 Prov 13:3,5; 29:25; Ef 4:25

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